In base alle nuove disposizioni, per gli investimenti in beni strumentali materiali 4.0 di cui all’Allegato A della legge 232/2016, effettuati a decorrere dal 1° gennaio 2023 e fino al 31 dicembre 2025, ovvero entro il 30 giugno 2026, a condizione che entro la data del 31 dicembre 2025 il relativo ordine risulti accettato dal venditore e sia avvenuto il pagamento di acconti in misura almeno pari al 20% del costo di acquisizione

(requisiti per la cd. “prenotazione” dell’incentivo), il credito d’imposta è riconosciuto nella misura del: • 20% del costo per la quota di investimenti fino a 2,5 milioni di euro; • 10% del costo per la quota di investimenti oltre i 2,5 milioni di euro e fino a 10 milioni di euro; • 5% del costo per la quota di investimenti oltre i 10 milioni di euro e fino a 20 milioni di euro.

Si tratta in sostanza di un dimezzamento delle aliquote previste per l’anno 2022, e pertanto il beneficio massimo complessivo passa da 3,5 milioni per il solo 2022 ad un massimo di 1,75 milioni di euro per l’intero periodo triennale 2023-25. La stabilizzazione della misura è senz’altro da accogliere con favore, tuttavia si auspica che vengano individuate opportune risorse per far si che i massimali possano applicarsi su base annuale anziché triennale. Con riferimento ai beni immateriali di cui all’Allegato B della Legge 232/2016 (incluse le spese per servizi sostenute in relazione all’utilizzo di soluzioni di cloud computing per la quota imputabile per competenza), la L. 234/2021 ha introdotto delle aliquote differenziate a seconda dell’anno di investimento. Nello specifico, per gli investimenti effettuati: • a partire dal 16 novembre 2020 e fino al 31 dicembre 2023, il credito d’imposta è riconosciuto nella misura del 20% del costo, nel limite massimo annuale di costi ammissibili pari a 1 milione di euro; • a decorrere dal 1° gennaio 2024 e fino al 31 dicembre 2024, il credito d’imposta è riconosciuto nella misura del 15% del costo, sempre nel limite massimo annuale di 1 milione di euro; • a decorrere dal 1° gennaio 2025 e fino al 31 dicembre 2025, il credito d’imposta è riconosciuto nella misura del 10% del costo, sempre nel limite annuale di costi ammissibili pari a 1 milione di euro. In tutti i casi è prevista una finestra di 6 mesi (fino al 30 giugno dell’anno successivo) qualora al 31/12 di ciascun anno ricorrano le condizioni per la prenotazione. Rimane pertanto invariato il regime previsto per l’anno d’imposta corrente (FY2022) previsto dalla L. 178/2020, così come illustrato nella nostra newsalert dello scorso 13 gennaio 2021. Pertanto, il credito d’imposta previsto per l’acquisto di beni strumentali ordinari, sia materiali che immateriali (cioè quelli che non hanno le caratteristiche del modello Industria 4.0) termina nell’anno in corso al 31 dicembre 2022, ovvero al 30 giugno 2023 qualora ricorrano le condizioni per la prenotazione del beneficio. Di conseguenza le imprese che intendono avvalersi di tale misura devono affrettarsi ad ultimare (o prenotare) gli investimenti previsti entro fine anno.